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Lo so, lo so, mercoledì non è uscito nessun articolo…

Ma proprio il motivo per cui l’articolo non è uscito è diventato il tema dell’articolo! Iniziamo col dire che l’articolo non è uscito perchè mi stavo godendo una splendida vacanza, e… sorpresa delle sorprese… i miei cani non erano con me! Affidati alle sapienti mani di Valentina si stavano praticamente godendo una vacanza tutta loro.

E’ a questo punto, questa mattina, che rientrata, e dopo essere andata a prenderli, mi sono detta che valeva la pena scrivere qualcosa a riguardo. Vi ho già detto da qualche parte in questo sito che nella vita ho pensato di scrivere un libro e che il titolo sarebbe stato il titolo di questo articolo. Il libro chissà… è lì, in cantiere, tra i progetti, solo la vita mi farà scoprire se davvero avrò i temi e le risorse per finirlo, ma intanto che attendo di scoprire cosa mi riserva la vita volevo tornare su questo argomento: io non sono quella con i cani.

E’ di qualche anno fa ormai credo il post sui social da cui nasce questa ferma affermazione di me. Il post recitava tutto il contrario, iniziava proprio dicendo “Io sono quella con i cani…” e continuava enunciando tutta una serie di sacrifici, rinunce e croci sulle spalle che fieramente venivano trasportate in nome di non abbandonare mai il proprio cane in nessun momento; si passava attraverso il dichiarare che il vero amore era questo rapporto così simbiotico e unico, fino giungere al suo culmine in cui si bistrattava chiunque non capisse che questa era la vera verità.

Mi sono sentita subito di prendere distanza da questa posizione e negli anni sono tornata tante volte nella mente su questo concetto e l’ho elaborato e arricchito di nuove considerazioni. Prima fra queste il fatto che ho sempre odiato sentirmi definire “Marta quella dei cani”, io sono molto di più, non sono solo quella dei cani e soprattutto esisto indipendentemente da loro. Capisco che spesso il lavoro che svolgo incuriosisca e susciti domande e con tutta la mia massima buona predisposizione cerco sempre di rispondere a qualche domanda a riguardo; detto questo quando la conversazione diventa solo a tema unico mi sento davvero ridotta a un’unica parte di me e di fatto vista con una visione limitata. Sono Marta, amo i cani, tantissimo, ma amo anche le persone (poi il tema “amo più i cani che i Cristiani” lo apriamo un’altra volta che si fa lunga altrimenti!), leggere, lo yoga, la natura, le escursioni, il mare, il giardinaggio… e recentemente ho anche iniziato a lavorare a maglia e a prendere lezioni di pianoforte… mi piacerebbe avere tempo per fare prove di canto o attività manuali, studiare e fare corsi di discipline sull’evoluzione personale, su discipline non tradizionali… capite quanto mi senta stretta in “quella dei cani”?

Sono pienamente cosciente che la mia posizione sia ben diversa rispetto a quella di chi con i cani non ci lavora, e che probabilmente tutto, nel mio caso, può essere più esasperato proprio perché i cani occupano una grande fetta della mia vita, e che magari per chi li vive nei suoi momenti di svago questo possa essere un pochino differente, ma siccome il post partiva proprio dall’immagine di una proprietaria e non di un addetto ai lavori mi sento di fare questa riflessione.

So anche che alcuni di voi arrivati a leggere quello che vi ho scritto fino a qui, da grandi amanti dei cani, hanno sentito un po’ una sensazione strana e magari anche un po’ di disgusto… “ma come non si sente quella coi cani?! C’è cosa migliore che essere quella coi cani?!”

Credo che non potrei più vivere una vita senza cani, ma credo altrettanto fermamente che una relazione sia veramente in equilibrio quando è fatta di fiducia e libertà, quando non ci sono rapporti di dipendenza (e qui, a riguardo, sempre care risuonano le parole di Michele Minunno in uno e più dei suoi seminari!), quando ci si può prendere pause, quando non ci sono rinunce, ma al massimo qualche compromesso. E lo credo per entrambe le parti!

Chi mi conosce e segue il mio lavoro mi avrà sentito qualche volta dire scherzosamente, ma nemmeno troppo, che nei miei giorni di riposo voglio dimenticarmi di avere anche i miei di cani. E allo stesso modo e maniera amo che i miei cani abbiano anche una vita al di fuori di me che ci permetta di vivere a tutti nel miglior modo possibile.

Amo fare vacanze con i miei cani, con tempi e spazi adatti e dedicati per ognuno di noi. Ma ho fatto anche vacanze o esperienze con solo alcuni dei miei cani perché per gli altri sarebbe stata magari un’esperienza non adatta… mi sono sentita in colpa? No, dispiaciuta magari per non poter fare l’esperienza tutti insieme, ma consapevole di aver fatto la scelta migliore per tutti. Amo anche fare cose senza i miei cani, a cui potrebbe non interessare seguirmi in alcune delle mie mete e avventure, o anche solo perché loro potrebbero essere un limite a un viaggio, in aereo ad esempio.

Non voglio privarmi di nessuna esperienza per sacrificio in nome dei miei cani, non lo troverei giusto, finirei per odiare i limiti che mi impongono pur continuando ad amarli. E allo stesso modo non voglio che i miei cani siano obbligati a sopportare situazioni che loro non amano o che potrebbero essere stressanti solo per seguire me nei miei desideri e nelle mie scelte.

Credo fermamente con tutta me stessa che prendermi i miei spazi e non fare rinunce solo in nome dei cani sia sintomo di grande forza nel rapporto. Non mi sento messa in discussione come proprietaria e non ho sensi di colpa se decido di dedicarmi una settimana di ferie in un’isola che amo tanto e li lascio in un ambiente a loro congeniale, conosciuto e di fiducia. So che questa scelta (che comunque è stata costruita da subito come possibilità) è la migliore per me, che posso ricaricare le pile senza avere nessuna responsabilità per qualche giorno, e per loro, che non sono costretti a fare nulla più che godersi la natura di dove è situata la pensione dove li lascio.

So, con certezza, dentro di me, che questa è davvero la scelta migliore sotto ogni aspetto, perché una relazione è tanto più forte quanto più fatta di indipendenza; perché l’indipendenza è la base della scelta e dello scegliersi. E’ quando non si è obbligati a stare insieme che lo starci diventa un valore aggiunto, una scelta ponderata e consapevole, una volontà. Diversamente, quello che vedo io, la mia percezione (e sia chiaro, che non posso portarvi altro che il mio pensiero e spunti di riflessione dove poi troviate quello che risuona per voi in questo momento) è che il rapporto sia fatto di dipendenza, di necessità, di bisogni in cui ci si aggrappa all’altro in maniera bidirezionale per necessità fisiche ed emotive. I cani dipendono da noi per buona parte della loro vita, per tantissime cose, per la maggior parte delle decisioni, ed è anche per questo che ogni volta che posso cerco di donargli quanta più indipendenza sia possibile, per regalargli la possibilità di affermarsi indipendentemente da me, per regalarci come gruppo la possibilità di essere individui all’interno di esso, indipendenti, ma uniti.

Questo è il genere di relazione che voglio con i miei cani; una relazione dove, forti della nostra indipendenza, torneremo ogni volta a sceglierci, dove lo stare insieme non sia qualcosa che toglie o frutto di qualcosa che manca, ma piuttosto un valore aggiunto;qualcosa che porti nel mio mondo, anche se già bello così, ancora più bellezza. L’utopica (magari anche fantasiosa, ma lasciatemi fantasticare!) consapevolezza che se potessimo tutti vivere in piena libertà ci sceglieremmo comunque. Il sapere che non ci sono vuoti da colmare né da una parte né dall’altra, ma solo semi da coltivare in quel terreno comune dove ognuno di noi porta quel qualcosa di sé con la sua personalità e unicità, quello che io chiamo gruppo familiare.

Sono Marta e non sono quella con i cani, sono un membro del mio gruppo, fatto di coesione e indipendenza, di scelta, di portare all’altro qualcosa in più, senza dover colmare nessun buco, del donarsi all’altro nella totale libertà dai vincoli delle proprie dipendenze.

 

in foto: Weeko e Sioux, che non conoscono la parola “seduto”, ma mille volte scelgono liberamente di riposarsi con me sul cammino, consapevolmente insieme.